Gli "antichi mestieri" degli Altamurani visti attraverso gli acquerelli di Ninì Marvulli, le pagine di Paolo Santoro, custode di tradizioni e ricostruttore di storie, la drammatizzazione di momenti di vita nei claustri agli inizi del XX secolo a cura del Liceo Pedagocico "Caterina Volpicelli", rievocano la Città della Memoria, delle sue strade e delle sue piazze, dei suoi uomini e delle sue donne, delle sue abitudini e dei suoi gerghi, dei suoi ritmi e delle sue stagioni. Tutto in nome di Altamura sopra ogni cosa, perchè non se ne perdano i significati e valori e si riannodino i fili dell'appartenenza e della comunicazione intergenerazionale, alla luce di un'idea di comunità definita da tradizioni accumulatesi nel tempo e fondata sul riconoscimento di storie e di radici comuni.